giovedì 30 giugno 2011

Stilisti per caso

Ormai si sa, i disoccupati del mondo dello spettacolo si buttano nel settore della moda con una facilità abbastanza avvilente. Creare una collezione sembra essere un ripiego per chi è stato licenziato dai media! Infatti, improvvisamente tutti i personaggi esiliati dal mondo dello spettacolo, si scoprono grandi stilisti e lanciano collezioni come se fosse una cosa che hanno sempre fatto. Da Valeria Marini,  Alessia Fabiani, Victoria Beckham e chi più ne ha più ne metta...la moda sembra essere ormai solo di queste meteore dello star system. Il fatto che siano state abbandonate dalla ''gente che conta'', mi fa pensare proprio che non siano delle grandi stelle e che le loro presunte capacità creative siano un bel ripiego per avere di nuovo visibilità. A conferma di ciò il loro attuale ''impegno'' nel fashion system. Voglio dire, se almeno una di loro avesse avuto anche solo una minima intuizione profonda nei riguardi del fashion, non mi sarei fatta scrupoli nell'elogiarle ma a quanto pare non è così. Eh sì, perchè dobbiamo anche tenere conto che in Italia soprattutto, ma anche nel resto del mondo, un giovane designer che magari ha studiato a fondo il fashion e si è fatto stage per mesi ( e chi anche per anni! ) per farsi conoscere ad esempio durante la Milano Fashion Week deve sgomitare come non mai e il più delle volte deve dimostrare l'indimostrabile! C'è un razzismo di fondo che attanaglia i giovani designer e mi metto nei loro panni quando si vedono sbucare dal nulla un vecchio nome dello star system sulle passerelle, così..come niente fosse! Che gavetta si è fatta ad esempio, Alessia Fabiani? Il suo background ( misero ) dimostra che è passata da letterina a stilista in un men che non si dica... beh però ha avuto un flirt estivo con Stefano Bettarini che l'ha lanciata sulla carta patinata come scoop dell'estate! Ecco come funziona. Basta proclamarsi '' fashion victim'' e mettere questa accezione nel curriculum come esperienza, ed è fatta!  E' anche vero che la moda ha un suo lato democratico che mantiene anche in questi casi visto che poi a scegliere di comprare i prodotti di queste starlette siamo noi, decreteremo quindi se un brand vale o meno...anche se, considerando l'emotività del consumatore nel momento in cui fa shopping, probabilmente non tutti faranno scelte diciamo '' morali''.  Io spero sempre in una rivoluzione culturale, in cui lo shopping venga usato per protesta, ma mi rendo bene conto che è un pò utopico applicare questo nel nostro momento storico. Lo shopping è l'azione più democratica che possa esistere, sei tu che decidi cosa comprare e perchè, e l'unico modo per demolire questa lista senza fine di starlette che grazie al loro nome ( o a quello del marito! ) diventano stiliste all'improvviso, è applicare lo shopping per protesta, come diceva Mary Douglas nel suo libro ''Questioni di gusto''. Che poi magari la qualità dei prodotti di queste stiliste ''per caso'', è anche abbastanza buona..e quindi tra il nome che fa ''figo'' e la qualità accettabile, qualche soldone se lo mettono in tasca! C'è da considerare che queste starlette i soldoni li avevano anche prima di creare una loro linea, e questo non è un dettaglio da poco visto che, invece, molto giovani designer talentuosi partono da un budget molto ridotto e spesso per dare autenticità Made In Italy ai loro capi, fanno una fatica bestiale.                                                                                                                                  Insomma...poi non ci lamentiamo se i nostri talenti mirano alle passerelle di Parigi e non a quelle di Milano....!!!



Alessia Fabiani ''Shoe Bijou"


Victoria Beckham Collection A/W 2011-2012

mercoledì 29 giugno 2011

Fashion week milanese tra critiche e bizzarrie.

Si è conclusa il 24 giugno 2011 la fashion week milanese per le collezioni uomo. I fatti salienti di questo evento? Essenzialmente due: la Camera nazionale della moda italiana che apre le porte ( ma non le spalanca! ) ai giovani designer emergenti e le aspre critiche di Messieur Giorgio Armani nei confronti di alcuni suoi colleghi del fashion system.  “ Non mi piace questa glorificazione della stranezza che vedo in giro. Io ogni stagione cerco di preservare la mia idea di moda perché voglio abiti belli e ben fatti. Look ridicoli che non vedremo mai indossati dagli uomini”- afferma Re Giorgio. Far passare l'idea di stile tramite gli eccessi e le stravaganze, non è proprio nel suo mood style. Obiettivamente, le passerelle milanesi hanno dato prova di bizzarria...guardate ad esempio la collezione di Walter Van Beirendonck, guest designer dello scorso Pitti immagine. Propone giacche smanicate con nuance di colori a dir poco stravaganti! Il finale della sfilata poi, sembra un remake di Alice nel Paese delle Meraviglie! Nuvole di rouches colorate indossate come maschere che coprono viso e busto lasciando vedere solo pantaloni slim quadrettati. E Dsquared che ancora persiste con il macho man in perfetto lifestyle californiano e conclude la sua sfilata con un quartetto di ballerini vestiti di soli pantaloni in pelle e stiletto verniciato con tacco a spillo?...No beh...c'è però da dire che se la maggior parte degl'uomini non si riconosceranno nel mood style decisamente fiabesco di W. Van Beirendonck, sono pronta a scommettere che tanti altri, invece, correrano nei negozi per accaparrarsi la mutanda beachwear di Dsquared con il lettering di Mykonos sul sedere!! (ironizzo).

La mia prima impressione?.......Una domanda. MA GLI UOMINI DOVE SONO?!?


DSQUARED

mercoledì 15 giugno 2011

Webeliveinstyle.it / Pop up Shop / Me!



http://www.webelieveinstyle.it/?p=1154 del mitico Guerrini ( LOVE! ).
I miei style sketch per i 7 giovani creativi della moda che hanno partecipato al Pop Up Shop ♥ A-LAB Milano, Co|Te, Il Sistema degli Oggetti,Comeforbreakfast, Fabric Division, Fabio Di Nicola, Federica Moretti.

Di seguito alcune delle mie illustrazioni.



A-LAB MILANO


CO|TE


IL SISTEMA DEGLI OGGETTI


Grazie a Stefano Guerrini per aver creduto nel mio lavoro e grazie ai 7 designer che hanno stimolato la mia creatività!

sabato 11 giugno 2011

Milano fashion city?





PARTE 1





PARTE 2

Riprendendo le parole, ma soprattutto il pensiero, dei mitici Stefano Guerrini e Filippo Biraghi sulla chiusura di Milano nei confronti dei nuovi brand, voglio parlavi di uno stilista thailandese che io trovo particolarmente talentuoso, ma che forse in pochi conosceranno. il suo nome è Thakoon Panichgui.Dal 2001 al 2003 studia presso la Parsons School of Design e nel settembre 2004, produce la sua prima collezione di  pret- a- porter ottenendo una certa popolarità fra la stampa specializzata e celebrità come Rachel Bilson, Demi Moore e Sarah Jessica Parker. Nel  2007 Panichgul produce una linea di abbigliamento per The Gap dopo essere stato elogiato da Anna Wintour, direttrice di Vogue. Il suo ominomo brand Thakoon conferisce uno spirito femminile, in bilico tra  l'eleganza e un pizzico di spirito giocoso di fondo. Guardate alcuni degli scatti della pre fall 2011-2012... I LOVE IT!